Tagliare i capelli
L'anno scorso ho deciso di darci un taglio netto per non dover più provare ansia se dovevo pensare a farmi la doccia.
Ci ero arrivata fermandomi un attimo a riflettere al vero motivo per cui mi veniva un po' d'ansia se pensavo a farmi una doccia.
Ed è stato FANTASTICO!
Avere i capelli corti anzi cortissimi ti fa sentire leggera, pratica, libera.
Ma dopo un annetto mi sono ritrovata di nuovo con la sensazione di "extrañar" i miei capelli. Ossia che mi mancavano.
Ed ho iniziato a non taligarli più. Ultima volta: prima di Natale.
Non so a voi, ma purtroppo a me crescono lentissimamente, ma hanno iniziato piano piano e mi sono ritrovata a pensare quanto sia d'effetto la decisione di tagliare, e quanto passi inosservata la decisione di lasciarli crescere: il tempo è chiave.
Dopo 4-5 mesi avevo una sorta di microfono gonfio in testa e mi son detta NO. O tagliavo e ricoinciavo daccapo, o trovavo il modo di tenerli giù. Ora, a me mancavano davvero anche le extension: ne ho avute di lunghissime, ma coi capelli a microfono no si possono ancora mettere: ti servono a caschetto.
E li, la svolta: mi sono ricordata come mi ero sentita faiga ai caraibi con le treccione africane, e sono andata a farmele anche qui.
Mi faccio dare il nominativo di un salone che le fa a Tarifa, è una donna africana che vende anche vestiti e borse, e prendo appuntamento. Le dico che vorrei trecce più fini e meno attaccate al cranio come nella foto sopra, per avere più una sensazione di capelli che si muovono, e mi dice OCCHEI.
Dopo quasi 5 ore esco con una chiuma trecciata pazzesca e mi piaccio un botto: si riparte!
Se a qualcuna di voi la mia frase "Mi piaccio un botto" ha fatto un po' effetto, è importante capire una cosa molto importante quando ci spunta un giudizietto così: a prescindere che si piaccia o meno agli altri, il piacere agli altri non è una nostra responsabilità. La cosa importante è piacerci noi, e se a qualcuno viene in mente di dire "Stavi meglio prima" o anche "Fai cagare" come fanno le persone che vomitano sui social, è un loro problema.
Pensate a quanto debba essere frustrata una persona per avere da dire sulle scelte di un'altra persona quando è ovvio che non ha potere sull'aspetto altrui e non incide minimamente nella sua vita: è un'azione completamente inutile che non significa quello che sta dicendo, ossia una non approvazione di quello che vede nell'altro, bensì la frustrazione di vedere un'altra persona contenta perché ha fatto qaualcosa, perché ha AGITO, mentre lei/lui non sta agendo per la propria vita, ma si focalizza nelle azioni degli altri per esprimere la propria frustrazione pensando che può dire qualcosa, mentre in realtà è solo una protesta contro sé stessa.
Questa cosa viene chiamata "Vivre par rpocuration" dai francesi, e lo trovo molto azzeccato.
Un mese dopo, come mi aveva avvisata, iniziano a sfuggire leletti da tutte le basi delle trecce e devo decidere se rifarle e mi dico: 5 ore? no, non me la sentivo!
E le tolgo da sola a casa di amiche una siesta in settimana.
🤣 Ecco com'ero appena tolte: