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Vita personale e vita sui social

Jul 15, 2025

Ieri sera ci siamo incontrate davanti al computer per una diretta di lavoro, ma è sempre un'emozione VEDERCI. Si, vederCI, perché le dirette che faccio dalla mia piattaforma sono come delle mega riunnioni in meet o zoom e potete decidere se accendere o no la webcam, così vi vedo anche io.

Il mostrare più la mia vita personale, la mia casa, le mie uscite, la mia quotidianità è stata non una decisione netta, ma si è disegnata negli ultimi due anni: piano piano ho smesso di sentire il bisogno di condividere, e ci è voluto del tempo per capire il PERCHE.

Il perché è in realtà molto semplice, e all'inizio ho fatto fatica ad accettare la mia motivazione inconscia. Ma nella vita facciamo sempre le cose per un motivo specifico, e niente è per caso.

Il mio motivo? Vivevo da sola e non mi piace vivere da sola e fare le cose da sola.
Le faccio, le ho sempre fatte, e ogni tanto mi piace. MA SEMPRE SEMPRE NO.

Fare cose da sola

Adoro andare al cinema da sola, fare un viaggettto da sola, stare da sola sul divano a guardare una serie. Mi piace passare del tempo da sola e non lo trovo avvilente o sfigato, è tempo con me stessa e in calma, faccio cose creative, mi vengono idee, mi stimola anche prendere un aereo da sola! Ma viaggiando tanto mi sono resa conto che, spesso, davanti ad una spiaggia pazzesca o un tramonto dal chiringuito sulla spiaggia in Tailandia, mi dicevo: "Uffa, sarebbe MOOOOLTO più bello con qualcuno!" E allora ho viaggiato con un'amica, e di nuovo: bungalow sulla spiaggia, letteralmente quasi sul bagnasciuga con le onde nelel orecchie, notte stellata, stavamo per andare a dormire e le dico "Marilli, vaffanculo però!" La mia amica Marilli i capì al volo: era una situazione da innamorati, non da amiche, e ci mettemmo a ridere.

All'inizio pensavo di sentire la mancanza di qualcuno solo nei momenti belli, quelli da ricordare. Poi però, già in relazione avanzata col mio compagno attuale, ho capito che non era solo quello: io volevo stare con qualcuno sempre. Mi piace di più.

Ciononostante nsono cosciente e mi sembra assolutamente chiaro che l'essere in coppia non sia l'unica situazione bella per una persona: lo è per me in questo momento della mia vita, ma questa sono io e siamo tutti diversi. Purtroppo la nostra società ci spinge a pensare che si stia bene e sia meglio e "sistemate" solo in coppia, ma mi sembra una stronzata lasciare la nostra felicità o soddisfazione eprsonale nelle mani di una persona terza invece che a noi stesse!

Ma i principi d'indipendenza, ogni tanto, ti fregano

Per anni mi sopno forzata ad apprezzare i viaggi in solitaria per una questione di PRINCIPIO: la coppia non è l'unica situazione felice per una persona, altrimenti maronna maronna, che vita sarebbe se la tua felicità dipendesse solo e soltanto dallo stare in coppia e non dalla tua volontà e da come decidi di affrontare quello che ti succede e come decidi di vivere?

Ma poi ho "capitolato" facendo un percorso che mi ha portato prima a sentirmi felice comunque anche se da sola, e in quella felicità ho incontrato il mio partner. Vivendo con lui ho capito che voglio fare QUASI tutto insieme. Non tutto, ma molto, perché a me piace di più così.

Ogni tanto litighiamo, ogni tanto sto in camera a guardare una serie mentre lui guarda tennis o gold giù in salotto, ma ADORO il fatto che siamo entrambi a casa e poi scendo e ceniamo insieme o andiamo a prenderci un drink al chiringuito sulla spiaggia sotto casa.

Diciamo che tutta quella vita condivisa con voi sui social quotidianamente era il mio bisogno di condividere con qualcuno, e non avendolo come partner, lo facevo in rete. Siete state compagne di viaggio, di traslochi, di drammi e di successi, e sono cresciuta molto insieme a voi.

Adesso quel bisogno è corrisposto in privato e mi rimane una presenza social più discreta. A volte mi chiedo come mi comporterei se nmon fossi nuovamente più in coppia, ma non lo so. Al momento sto bene così e metto le mie energie "web" dentro il mio podcast giornaliero e nei corsi e Masterclass.

Ieri sera nella Masterclass abbiamo parlato di LOCAL MARKETING e di strategie sia locali che web, ed è stato davvero stimolante poter interagire in diretta con molte di voi, bellissimo! IL corso è disponibile sempre per chi vorrà cimentarsi con la promozione locale del prpoprio negozio, bottega o attività, e lo trovate QUI in offerta a 32€ invece di 47€ entro fine mese.


Le Masterclass in diretta sono bellissime perché possiamo interagire, e fare lezione o comunque spiegare dei concetti sapendo che davanti a te hai delle perosne, non so voi, ma a me stimla molto di più di un corso in video registrato!

Mi sono detta che sarebbe figo fare una Masterclass specifica ogni mese, ed ho iniziato a pianificarne un altro paio.

La prossima sarà su un tema che mi è molto caro e che se ideato con fantasia può non essere dispendioso come sembra: forma del prodotto e packagind disruptive.
Che cosa sarebbe? Vi starete chiedendo. Be', la disruption (o "rottura" è una strategia molto efficace se ben applicata nel marketing e posizionamento di un brand, attività o negozio. È quando una cosa che viene sempre fatta allo stesso modo o molto simile da tutti, viene sconvolta in qualche modo da un nuovo brand, e tutti impazziscono. Una sorta di "famolo strano" ma strano con un senso anche pratico ed utile, che stimola l'intelligenza e crea un sorriso in chi lo guarda o lo usa. A volte significa stravolgere la forma del prodotto stesso, altre volte il suo involucro o packaging. Altre ancora il modo in cui lo si pubblicizza, ma non è l'oggetto di questa Masterclass. In questa parliamo di FORMA del prodotto o servizio, e di PACKAGING o DELIVERY dello stesso.

Un esempio noto a tutti è quando Amorino, la catena di gelati, rivoluzionò il cono gelato servendolo come un fiore con la paletta, come ci ha ricordato una delle Corsare ieri sera in diretta. È sempre lo stesso prodotto: un banale gelato, ma se gli cambi forma ti sorprende e diventa MEMORABILE. La disruption fa proprio questo: rende il tuo prodotto o servizio MEMORABILE, DIVERSO, SEXY. E alle persone piace quando sei diversa, se lo fai bene. 

Altri esempi di disruption possono essere dispendiosi da mettere in piedi, come i packaging su misura e riutilizzabili, ad esempio le scatole di latta brandizzate dal design che fa sognare, ma per innovare e destare attenzione non ci vogliono sempre soldi. Molte volte, come per Amorino, ci vuole l'idea giusta per svoltare, ed è quello che vedremo in questa Masterclass.

Ne parliamo in questi giorni, nel frattempo vi abbraccio e vi auguro una buona settimana,

 

 

 

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